Raccolta completamente diversa da qualunque cosa abbia precedentemente pubblicato in volume questi Corpuscoli di Krause di Fabiano Alborghetti. Poeta solitamente di largo respiro, noto per i romanzi in versi o le ampie narrazioni in poesia, ecco che per la prima volta si confronta con una dimensione più breve restando però fedele alla sua vena civile più profonda, intima, senza mai indulgere al sentimentalismo o al compiacimento retorico. Alborghetti ha fatto della categoria del sogno -e non solo della realtà sociale- una sorta di nostalgia ontologica, una stagione creativa che brucia la realtà.
La realtà di questi Corpuscoli è multiforme: franamenti, pandemie, i conflitti della storia umana spesso inumana e impietosa, dove il tempo affretta e la cronaca parla sempre più dal fondo. A combatterne i disorientati contrasti, a ricucirne i brandelli, ecco lo spiraglio di un punto di domanda. Corpuscoli, sollecitazioni termiche e sensoriali che emergono. Sono istanti, respiro. Forse una traccia.
(dalla quarta di copertina)
La realtà di questi Corpuscoli è multiforme: franamenti, pandemie, i conflitti della storia umana spesso inumana e impietosa, dove il tempo affretta e la cronaca parla sempre più dal fondo. A combatterne i disorientati contrasti, a ricucirne i brandelli, ecco lo spiraglio di un punto di domanda. Corpuscoli, sollecitazioni termiche e sensoriali che emergono. Sono istanti, respiro. Forse una traccia.
(dalla quarta di copertina)
SPETTACOLO - Prima assoluta al Museo Vincenzo Vela di Ligornetto
BOOKTRAILER:
RASSEGNA STAMPA (ESTRATTI)
La ricerca letteraria di Alborghetti è tutta o quasi tutta improntata su un confronto diretto e non mediato con le cose di cui ha scritto. Per scrivere, sembra dire l'autore, bisogna prima immergersi, toccare con mano, vivere in prima persona. (...) L'occhio di Fabiano Alborghetti tende a soffermarsi sui soprusi che la storia fa subire alle vite di ciascuno (...)
Laura Di Corcia, Corriere del Ticino
L'autore pubblica un lavoro diverso dalle precedenti pubblicazioni. Lascia l'abituale narrazione in poesia di ampio respiro a favore di una dimensione sintetica, frammentaria, ma restando fedele alla sua vena civile profonda. Alborghetti si conferma il poeta più impegnato della sua generazione.
La Provincia di Sondrio
La limpidezza della lingua e la chiarezza della narrazione restano la sua cifra, riconoscibile e amata.
La Provincia di Lecco
Una raccolta completamente diversa che segna una nuova stagione creativa affrontando temi diversi.
L'informatore
Un’atmosfera sonora inedita, un incontro di musica e parole, per avvicinarsi ai versi dell’ultima racconta di poesie in cui, per la prima volta, Alborghetti si allontana dalle precedenti opere (che gli hanno valso il Premio svizzero di letteratura nel 2018) e si confronta con una dimensione più breve restando però fedele alla sua poetica.
RSI Rete Due / Diderot
Quando la lirica si fa narrativa, immagine, suono, racconto, rappresentazione sublimata e al tempo stesso concreta ed evocativa del reale: questo e molto altro è la nuova raccolta di Alborghetti, che mantiene una straordinaria coerenza spirituale con la produzione precedente modificando radicalmente la forma, dedicandosi a una brevitas che si fa parcellizzazione del reale, che penetra in ogni suo meandro andando a riscoprirne l’essenza e a dare voce all’inconnu. Da non perdere.
Gabriele Ottaviani, Convenzionali
Fabiano Alborghetti torna a Brusio con il suo ultimo libro di poesie dal titolo Corpuscoli di Krause (Gabriele Capelli editore, marzo 2022), accompagnato dalla nota compositrice Federica Gennai che eseguirà musiche originali per voce, synth e live electronics, da lei composte appositamente per questo progetto. Quella di Brusio sarà la prima volta in assoluto in cui la presentazione del lavoro vedrà contemporaneamente la presenza di poeta e musicista sul palco.
Il Bernina
Versi densi, espressione di una sensibilità che ha diverse sfaccettature: civili, fisiche, di critica sociale, botaniche, cliniche... Poesie difficili? No, difficile è piuttosto la vita, il mondo, dove questa poesia s'immerge, aiutandoci a riemergere appesi al filo della speranza.
Elena Spoerl, L'Osservatore
Oltre a quella narrativa, nella raccolta emerge anche un’esigenza di chiarezza, di comprensibilità. Alla celebre categorizzazione proposta da Franco Fortini, che distingueva tra la poesia “oscura” e la poesia “difficile”, andrebbe aggiunta per Alborghetti una terza categoria: la sua è una poesia “inclusiva”, di facile lettura. L’autore non si allinea a una tendenza poetica che ha fatto scuola dalle Occasioni in su, non intende insomma «torcere il collo all’eloquenza». Al contrario, l’eloquenza della narrazione non è mai tradita, persino nelle suites più complesse sul piano del significato (...)
Alla coerenza narrativa che attraversa la raccolta corrisponde una compattezza stilistica, che permette ad Alborghetti di accostare misure e forme diverse. Anche in questo senso la continuità con l’esperienza poetica precedente risulta chiara (...)
In conclusione, Corpuscoli di Krause è un libro originale, distinto dalle esperienze poetiche più comuni e praticate in lingua italiana.
Ariele Morinini, ViceversaLetteratura
(...) Nei sei capitoli del volume si dispiegano metriche diverse, che trasportano il lettore in altrettanti mondi (...). Un filo rosso che unisce il libro: il tema della paura e dell'incertezza, scomposto e ricomposto con delicatezza.
La Rivista di Lugano
La poesia ha sempre vita difficile nel caravanseraglio editoriale. Eppure va ancora brandita, arma necessaria contro la banalità dominante. (...) Versi accessibili, toccanti. Per cercare una nuova traccia, forse.
Carlo Martinelli, quotidiano Alto Adige
Ci sono poeti, o meglio scrittori in versi, che appiattiscono qualunque tema, perché non sanno farne un tema musicale, e vedono solo sé stessi, e si riproducono monotonamente, con compiaciuta cecità. Nel libro di Alborghetti, totalmente al contrario, ho trovato l’eclettismo di chi osserva il mondo e concede a sé stesso di seguirlo e farsene seguire; di chi fa risalire l’esperienza nei propri gesti e nei propri tempi, grata o ingrata che essa sia, come un «mezzo di contrasto» (splendida, terribile metafora, che anch’io conosco bene, ahimè) che viene inoculato nel nostro corpo dalla sapienza o dall’insipienza altrui (...)
Paolo Febbraro, Cenobio II/2022
Fabiano Alborghetti da sempre lavora su questo spostamento di perdita complessiva di innocenza, abbandonando (almeno in alcune sezioni) l’incedere epico poematico, per asciugare ulteriormente il verso in una dimensione ancora più scavata e onirica, lasciando almeno in alcuni testi la realtà lineare per affidarsi al sogno, al mito.
Matteo Fantuzzi, Strisciarossa
“La speranza, ho imparato, canta sempre sottovoce”. Forse, ancora più sottovoce, Alborghetti dice che, in realtà, i rifugi non esistono, ed è meglio ripartire, allora, dalla coscienza, non solo post-pandemica, ma che riguarda ogni orfanità, poetica ed esistenziale, che “adesso non siamo più immuni”. Che sia venuta l’ora di mettere questa coscienza, non post-pandemica ma post-immune, di nuovo in comune?
Lorenzo Mari, PULP libri
L’attenzione agli ultimi e il senso universale del dolore: sin dalle prime prove – vedi Registro dei fragili – Fabiano Alborghetti indaga, con occhio attento da sentinella, il silenzio dell’animo umano proprio mentre si infrange contro l’indifferenza di una realtà titanica da affrontare: realtà data, mai simile a sé stessa e sempre in contrasto, comunque altra da noi. Vigila il presente, il poeta; lo fa con un linguaggio lucido, mai banale, suo scopo è denunciare meravigliando. Così accade in Corpuscoli di Krause, opera maiuscola che segna la completa maturazione di un autore mai simile a sé stesso e sempre ispirato. La gestazione del lavoro abbraccia l’arco temporale di un decennio e rappresenta, in fieri, un’epoca complessa, presa in ogni minimo intorno e caratterizzata da figure umane che scivolano in modo plastico, irrisolto, ciascuna nel suo dramma. Giunge l’Alborghetti, complice – a mio avviso – l’assidua frequentazione della poesia di Buffoni e Pusterla, alla reificazione di una società che, nella sua malattia sveviana, tende ad implodere: oppure, e questa è la grandezza dell’autore, sullo sfondo agisce da comprimaria una pietas sospesa, soffocata ma necessariamente presente, viva. Colpisce, infine, la forma, riflesso di uno studio serio e rigoroso ormai ventennale: tutto si distende levigato, talvolta con una musicalità interna discreta ed efficace; Alborghetti struttura un verso sempre calibrato, scava a fondo nelle sue potenzialità espressive, da ciò deriva un senso di attesa nel lettore mai pienamente soddisfatta e l’idea di una poesia che rimanda ad altro, destruttura. Così accade nei grandi autori.
Ivan Fedeli, PREMIO GALBIATE 2022, Motivazione critica
I libri GCE sono distribuiti da Unicopli e disponibili ovunque: Librerie Feltrinelli, Libreria Mondadori, qualunque libreria indipendente, in ogni parte d'Italia e Svizzera.
I libri GCE sono disponibili tramite qualunque sito di e-buy: Amazon, Ibs.it, Mondadoristore, ebay, etc. sia per l'acquisto in Italia che dall'estero oppure presso l'editore..