L'opposta riva (dieci anni dopo)
Milano, La Vita Felice, 2013
ISBN: 978-88-7799-6014
FINALISTA PREMIO ULTIMA FRONTIERA 2014
Una raccolta di poesie composta come una Spoon River dei vivi: ogni poesia è una voce, ogni voce una storia. Per scrivere L’opposta riva, ho vissuto per tre anni con gli immigrati clandestini, gli illegali, i sans-papiers. Ho vissuto con loro tra il 2001 e il 2003, quotidianamente. In quei tre anni abbiamo condiviso i pasti, i letti in dormitori, i materassi gettati per terra in baracche o fabbriche dismesse. Insieme abbiamo fatto le code per essere scelti da un caporale per un impiego giornaliero in nero e insieme siamo stati spesso scartati. Insieme abbiamo accompagnato in Questura conoscenti per il rinnovo dei documenti e con loro abbiamo fatto la fila per notti intere e giorni senza fine. Insieme abbiamo fatto la spesa nei discount, viaggiato per la città, guardato partite di calcio alla televisione, festeggiato compleanni. Insieme abbiamo celebrato ricorrenze religiose o digiunato per onorarle (...) .
Milano, La Vita Felice, 2013
ISBN: 978-88-7799-6014
FINALISTA PREMIO ULTIMA FRONTIERA 2014
Una raccolta di poesie composta come una Spoon River dei vivi: ogni poesia è una voce, ogni voce una storia. Per scrivere L’opposta riva, ho vissuto per tre anni con gli immigrati clandestini, gli illegali, i sans-papiers. Ho vissuto con loro tra il 2001 e il 2003, quotidianamente. In quei tre anni abbiamo condiviso i pasti, i letti in dormitori, i materassi gettati per terra in baracche o fabbriche dismesse. Insieme abbiamo fatto le code per essere scelti da un caporale per un impiego giornaliero in nero e insieme siamo stati spesso scartati. Insieme abbiamo accompagnato in Questura conoscenti per il rinnovo dei documenti e con loro abbiamo fatto la fila per notti intere e giorni senza fine. Insieme abbiamo fatto la spesa nei discount, viaggiato per la città, guardato partite di calcio alla televisione, festeggiato compleanni. Insieme abbiamo celebrato ricorrenze religiose o digiunato per onorarle (...) .
RASSEGNA STAMPA (ESTRATTI)
"La fiducia (quasi cieca) nel linguaggio poetico, l'incalzare ritmico, la ricchezza di materiali sempre cangianti eppure attraversati da una solidissima traccia comune, fanno del libro una pietra luminosa: non di quelle già trattate, trasparenti; che, pur portando con sé alcune impurità, risplendono a tratti con impareggiabile potenza."
Yari Bernasconi, Giornale del Popolo
La "spina nel cuore" di papa Bergoglio è la stessa con cui Fabiano Alborghetti ha riscritto le 60 poesie del suo L'opposta riva.
Claudio Lo Russo, La Regione
"(...) sentimenti, vita vissuta, condivisione, partecipazione, pietà, maestria poetica. Una raccolta di testimonianze di vite struggenti per non dimenticare coloro che hanno vissuto, sempre e comunque "da un'altra parte"
Sergio Roic, EXTRA
"La sua è una poesia non facile, e non tanto nel senso della scrittura/lettura, dell'intrico lessicale-sintattico-metrico, bensì non facile per i temi che avvicina, così lontani dalla rassicurante patina "glamour" che sembra aver ricoperto tanta poesia in lingua italiana"
Alberto Cellotto, Librobreve
"Alborghetti ha trascorso parte del suo tempo nei campi di permanenza temporanea, in questura, nei “ghetti” in cui i clandestini sono fatalmente confinati. Si è calato anima e corpo in un mondo parallelo, vivendo in prima persona i disagi degli emarginati e scegliendo il codice poetico per restituire il vissuto con grande maturità e soprattutto senza facile retorica come opportunamente ci ricorda nella prefazione Giampiero Neri: "La forma, lo stile che ne caratterizzano la qualità (della poesia), stanno in un linguaggio chiaro, diretto, a volte anche teso, che non concede niente alla retorica e fa segnare al percorso espressivo di Alborghetti, infine alla sua poesia, un momento importante di raggiunta e compiuta maturità".
Orazio Dotta, La Regione e Bibliomedia
"La fiducia (quasi cieca) nel linguaggio poetico, l'incalzare ritmico, la ricchezza di materiali sempre cangianti eppure attraversati da una solidissima traccia comune, fanno del libro una pietra luminosa: non di quelle già trattate, trasparenti; che, pur portando con sé alcune impurità, risplendono a tratti con impareggiabile potenza."
Yari Bernasconi, Giornale del Popolo
La "spina nel cuore" di papa Bergoglio è la stessa con cui Fabiano Alborghetti ha riscritto le 60 poesie del suo L'opposta riva.
Claudio Lo Russo, La Regione
"(...) sentimenti, vita vissuta, condivisione, partecipazione, pietà, maestria poetica. Una raccolta di testimonianze di vite struggenti per non dimenticare coloro che hanno vissuto, sempre e comunque "da un'altra parte"
Sergio Roic, EXTRA
"La sua è una poesia non facile, e non tanto nel senso della scrittura/lettura, dell'intrico lessicale-sintattico-metrico, bensì non facile per i temi che avvicina, così lontani dalla rassicurante patina "glamour" che sembra aver ricoperto tanta poesia in lingua italiana"
Alberto Cellotto, Librobreve
"Alborghetti ha trascorso parte del suo tempo nei campi di permanenza temporanea, in questura, nei “ghetti” in cui i clandestini sono fatalmente confinati. Si è calato anima e corpo in un mondo parallelo, vivendo in prima persona i disagi degli emarginati e scegliendo il codice poetico per restituire il vissuto con grande maturità e soprattutto senza facile retorica come opportunamente ci ricorda nella prefazione Giampiero Neri: "La forma, lo stile che ne caratterizzano la qualità (della poesia), stanno in un linguaggio chiaro, diretto, a volte anche teso, che non concede niente alla retorica e fa segnare al percorso espressivo di Alborghetti, infine alla sua poesia, un momento importante di raggiunta e compiuta maturità".
Orazio Dotta, La Regione e Bibliomedia